IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA
Maria, generando il Cristo, pone nella terra il “seme” indistruttibile del bene, della giustizia e della speranza: esso si radicherà e trasformerà l’umanità interna.
Maria, generando il Cristo, pone nella terra il “seme” indistruttibile del bene, della giustizia e della speranza: esso si radicherà e trasformerà l’umanità interna.
Nella seconda domenica di Avvento, si staglia davanti a noi la figura di Giovanni il battista: Lui annunzia tutto quello che i giudei attendevano in un futuro incalcolabile, si realizzava nella persona di Gesù. Abbiamo qui la ragione ultima dell’esigenza della conversione: l’uomo deve rivolgersi a Dio, perché Dio si è rivolto verso gli uomini.
Il messaggio di Gesù in questo brano del vangelo di Matteo, insiste più sul fine dell’essere e della storia che non sulla fine del mondo. C’è innanzitutto il tema della vigilanza e dell’attenzione al mistero dell’azione di Dio. “Vigilate… tenetevi pronti.”
Comprendiamo meglio la regalità di Cristo. Il Regno dei cieli assomiglia al campo in cui cresce insieme, frumento e zizzania, è l’ovile nel quale il buon pastore riconduce la pecora smarrita, è la casa del Padre che accoglie e abbraccia il figlio che ritorna.
La prima lettura, tratta dal profeta Malachia, che per egli studiosi è un pseudonimo, “messaggero del Signore”. Egli descrive il giorno del Signore, l’evento decisivo e risolutivo della storia umana. Dio instaura il suo regno di giustizia e di pace, sarà destinato a coloro ché: hanno timore del mio nome “. I poveri, gli affamati, i sofferenti, e collegandomi al Vangelo i perseguitati.
Domenica XXIII, dedicazione della Basilicata lateranense, cattedrale di Roma. Gesù è il luogo della presenza di Dio, tra gli uomini. È il luogo unico dell’incontro autentico con Dio. Nella Parola, nei sacramenti, nei fratelli.
Domenica XXXI durante l’anno, commemorazione di tutti i fedeli defunti. Il miglior commento a questa celebrazione, sono le parole dell’apostolo Paolo alla comunità di Corinto: “Quando questo corpo corruttibile si sarà vestito dì incorruttibilità e questo corpo mortale di immortalità, sì compirà la parola della scrittura: la morte è stata ingoiata per la vittoria, dov’è ho morte la tua vittoria, dov’è ho morte il tuo pungiglione?”
Questa solennità ci ricorda che siamo chiamati tutti alla santità, che è aprirsi all’amore di Dio. La nostra santità inizia con il battesimo, fino ad arrivare, come dice san Giovanni nella seconda lettura, simili a Lui, perché lo vedremo come Egli è.
Continua la scuola di preghiera, la preghiera del fariseo, contiene l’elencazione dei meriti di una esistenza corretta e rispettata,. La preghiera del pubblicano, contiene una totale confessione di povertà e di peccato, che confida nella giustizia salvifica di Dio.